La procedura informatizzata per le immissioni in ruolo nell’anno 2023/2024 è stata attivata in questi giorni, secondo una breve finestra aperta dal 19 al 20 luglio.
La Gilda di Verona ha seguito con attenzione le procedure on line e nei giorni precedenti aveva già incontrato un numero di docenti considerevole che chiedevano spiegazioni e presentavano legittimi dubbi circa il loro futuro professionale.
Si tratta di insegnanti di vario ordine e grado la cui posizione in graduatoria ha reso possibile la chiamata in ruolo.
Fortunatamente la prima fase si è conclusa e in questi giorni i docenti individuati sono chiamati alla scelta della scuola dove entreranno in ruolo.
Inoltre, da ieri sabato 22 luglio, anche gli insegnanti che sono in graduatoria per il concorso straordinario bis hanno tempo fino a lunedì 24 luglio per scegliere le province di riferimento.
Un momento tanto sospirato quanto di difficile raggiungimento, perché la scelta della provincia complica non poco le esigenze di vita e gli impegni personali dei docenti che si trovano a confrontarsi con l’entrata in ruolo in una provincia anche diversa da quella di residenza.
La Gilda ricorda che i docenti che fossero già di ruolo ma che abbiano comunque ricevuto la convocazione per la nomina in ruolo specifica da Concorso Ordinario o da Graduatoria Provinciale ad Esaurimento, devono entrare in Istanze on line e rinunciare a tutte le province. Altrimenti rischiano di avere il ruolo d’ufficio e di perdere il quello attualmente raggiunto.
Contraddizioni delle procedure.
Se da un lato infatti la modalità informatica semplifica l’accesso, seppur con qualche blocco che ne pregiudica la costante operatività, la modalità via web evita il raggiungimento fisico degli uffici centrali in pieno luglio per sottoscrivere la nomina oppure per presentare una persona delegata.
Obbliga però a fare i conti con una serie di vincoli del sistema, che non riconosce ad esempio posizioni di ruolo già maturate o altre specificità professionali presenti nel complesso e variegato mondo del reclutamento scolastico.
A livello regionale il Veneto presenta un buon contingente, secondo una disponibilità di 4.790 posti a ruolo, attestandosi come una delle regioni a maggior disponibilità.
Guida la classifica la Lombardia, con oltre 11.654 posti, seguono Emilia Romagna e Lazio, con circa 5.476 e 5.009 posti.
Immediatamente dietro al Veneto la Toscana, con i suoi 4.154 posti.
Fanalino di coda rappresentato da Basilicata e Molise, con soli 434 e 109 posti.
Per i docenti che invece vedessero il ruolo ancora molto lontano a settembre c’è sempre la possibilità di presentare la MAD, messa a disposizione, per essere comunque reclutati a tempo determinato nel mondo della scuola.
Appare interessante il quadro dei dati offerto da Orizzonte Scuola, che fotografa città affollatissime di aspiranti docenti, come Milano, Roma, Napoli e Torino, in cui ottenere un incarico sarà più difficile, accanto ad altre in cui gli aspiranti sono in un numero davvero esiguo, come Mantova, Cremona, Rovigo, Belluno.
Un cambio di vita in una provincia dalle dimensioni ridotte potrebbe anche rappresentare una chance da giocarsi per il proprio futuro nella scuola, ma francamente, la modalità centralizzata lascia perplessi per le difficoltà che conseguono al doversi trasferire in un’altra provincia per ottenere la stabilità nel mondo della scuola.
Annalisa Santi
Direttivo Gilda di Verona